venerdì 18 ottobre 2013

El Timbal @Barcelona

Ecco i giustizieri della pausa pranzo nuovamente in azione in terra catalana. L'idea di cambiare ristorante ogni settimana sta dando come risultato che si iniziano a scoprire locali che sino all'anno scorso non si erano mai sentiti neanche nominare. Così se sino a poche settimane fa la scelta era tra quei 3-4 in cui si andava sempre, questa settimana i nostri eroi dovevano scegliere tra 4-5 in cui nessuno era mai andato. Come cambiano le cose, delle volte.

Alla fine, la rivolta delle donne ha portato i nostri eroi-giustizieri a El timbal, ubicato in una stradina del Poblenou, locale un po' strettino e angusto dall'aria sfigata giusta giusta per far pensare ai nostri eroi che quell'aria un po' così fosse segno di buona cucina. Sì, perché ci sono leggi matematiche che dimostrano che la bruttezza di un locale è inversamente proporzionale a buona cucina a basso prezzo. Ovvero, il sogno di ogni Gamberotto.


La cucina, è importante dirlo, offre anche piatti vegetariani (lo diciamo perché se anche voi avete un collega vegetariano, sappiate che ci potete fare un salto). La scelta del menù è un po' stravagante. Sopra ogni tavolo trovate una lavagnetta con un'offerta del giorno o con un pezzo di menù. Comporre il menù significherebbe quindi mettere insieme tutte le lavagnette...


Il menù non è un vero menù come Barcellona ci ha abituati. Le scelte sono tra "piatto combinato + pane + bibita" oppure "paella + pane + bibita" (la paella il giovedì!) oppure "insalata + pane + bibita" a 6.95 €. Dolce e/o caffè a parte. Se poi non vi piacciono queste opzioni esiste un vero menù con varie scelte.

Il locale dentro è angusto e non molto accogliente (ma in fondo è stato scelto per questo, non possiamo lamentarci!) e offre anche una "terrazza", ovvero dei tavoli fuori, opzione scelta dai nostri eroi. Il servizio in terrazza però costa 0.30 € a persona.

I camerieri sono impersonali, né simpatici né antipatici, un po' lenti, chiedono il numero di paelle in anticipo e poi le portano con calma come se le preparassero a una a una. Forse sapere il numero all'inizio era pura curiosità.


In generale il cibo è buono. La paella ha superato la prova de El Hombre Maña, normalmente critico in fatto di paelle, come un italiano in fatto di pizze. La lasagna vegetariana è una finta lasagna (ok, Aiu' è italiana e siamo in Catalogna), ovvero un ammasso di verdure (troppo cotte a detta del nostro super eroe vegetariano) coperto da uno strato di sfoglia di pasta e quindi da abbondante besciamella. Il piatto combinato della nostra Aiu' (assolutamente niente di complicato) è buono anche se l'hamburger non l'ha convinta troppo.


Ultima nota...le porzioni. Il povero Tonifaste dopo la paella ha dovuto chiedere un panino con il pollo per poter tornare in ufficio e lavorare come si conviene con il giusto apporto di proteine e zuccheri tanto necessari al cervello! Spazzolatore, hai trovato qualcuno degno di te!

Tabella di Valutazione
Gusto Prezzo Ambiente Cortesia
L'Intrepida Aiuolik 32,532,5
Tonifaste  4223
El Hombre Maña 3233
Media Totale 3,333 2,16672,6672,833

venerdì 11 ottobre 2013

Sopa @Barcellona

Tutti i supereroi hanno una missione e infatti i Gamberotti nacquero nell'ormai lontano 2011 come "Giustizieri della pausa pranzo". Poi le cose cambiarono, soprattutto perché la pausa pranzo tutti assieme i Gamberotti non la fanno da molto, anzi, proprio dal quel lontano 2011...

Ora però da quando i colleghi di Aiuolik hanno deciso all'unisono di sperimentare un nuovo locale-ristorante-fastfood ogni giovedì (giorno in cui i nostri eroi si recano fuori per la pausa pranzo), Aiuolik rilancia da Barcellona e riprende a farsi giustiziera della pausa pranzo. Certo, se non lavorate nel 22@ Barcelona a voi poco interessano queste recensioni diurne. Vi promettiamo quindi che continueremo anche a recensire altri locali che proveremo quando qualche supereroe passa a trovarci da queste parti (a proposito ne abbiamo uno in sospeso con il nostro Corto Pirrese) e lasciamo al resto dei Gamberotti di fare giustizia in giro per Cagliari o di recensire per voi altri locali.

Dopo questa mega-introduzione, iniziamo a parlare del Sopa. Il nome (zuppa, in italiano) ci doveva già far capire che non saremmo andati a mangiare maialetti arrosto o calamari alla romana, però ci potevamo anche aspettare un po' di proteine carnivore qua e là. Invece no, il ristorante è vegetariano. Niente contro i vegetariani e i loro ristoranti, però un po' di tristezza ci è venuta e fino all'ultimo abbiamo sperato che non ci fosse spazio per tutti :-)

La formula del locale è molto semplice:
  • zuppa + insalata oppure
  • zuppa + piatto caldo oppure
  • insalata + piatto caldo
+ acqua (del rubinetto, all you can drink) = 9,20 €. Dolce, caffè e bibite a parte. 

La dinamica è altrettanto semplice: ci si mette in fila, si prende la bibita (se richiesta) dal frigorifero, si prende il vassoio con posate e tovagliolo, si ordina il primo piatto, si va sino alla cassa dove si ordina (se richiesto) il secondo e/o il dolce e/o il caffè, si riceve un numeretto per il secondo e un ticket per l'extra e si va a occupare il tavolo. Il secondo viene servito dai camerieri e per l'extra bisogna recarsi un'altra volta alla cassa. Il tutto permette di mangiare nei tempi di una pausa pranzo normale, ma anche di avere un po' di tempo per chiacchierare.


I Gamberotti però non sarebbero Gamberotti sino in fondo se non parlassero del cibo e delle quantità dello stesso. Immaginiamo anche che Lo Spazzolatore se ne sarebbe guardato bene dall'entrare in questo ristorante. Aggiungiamo che anche Aiuolik era scettica (e infatti il dolce nel conto ce l'ha messo) e che Tonifaste sino all'ultimo ha sperato che si cambiasse locale dopo che l'aver detto "a me se è vegetariano va bene, basta che non mi rimanga fame" e più di una persona gli ha risposto "ti rimarrà fame". Per rispondere alla domanda "gli è rimasta fame?", diciamo che quando gli abbiamo chiesto i voti ci ha chiesto di aggiungere la colonna "quantità del cibo" :-) [nei nostri voti è contemplata tra gusto e prezzo, NdA].


Le porzioni non erano scarse ma, a ben vedere, nemmeno abbondanti. Tra le insalate ricordiamo quella di maccheroni (ma erano penne) con pesto e feta (scelta da molti perché almeno la pasta sazia). Tra le zuppe quella di carote e quella fredda di melone (a dir poco fredda, dato che era un pezzo di ghiaccio e la cameriera ha fatto fatica a versarla nella ciotola). Zuppe accompagnate da riso speziato o da pane. Tra i piatti caldi la paella di verdure (passata a detta del Hombre Maña) e un pasticcio di miglio e cereali vari con hamburger di dubbia provenienza (e non graditi dalla nostra eroina). 


Il dolce prescelto è stata la cheesecake che però era troppo aromatizzata al limone (almeno secondo l'Intrepida) e troppo secca (a detta di tutti).

Tabella di Valutazione


Gusto Prezzo Ambiente Cortesia
L'Intrepida Aiuolik 2,5333
Tonifaste  3 344
El Hombre Maña 333,53
Media Totale 2,833 33,53,333

giovedì 3 ottobre 2013

La Crema Canela @Barcellona

Per l'incursione a Barcellona dell'Intenditore insieme alla sempre pronta (soprattutto quando si tratta di mangiare) Wonder Egua e l'immancabile Intrepida, è stato scelto la Crema Canela, un ristorante un po' particolare vicino alle Ramblas, zona assai ricca di tentazioni ma pericolosa, per le umili tasche di un gamberotto!
Il locale è collocato appunto nel centro storico di Barcellona, all'angolo della Piazza Reale, e come tanti locali della zona in questo periodo (settembre) è possibile sedersi nei tavoli sulla strada per prendere un po' di fresco. I tavoli esterni si distinguono rispetto agli altri in quanto a gusto e vivacità che non sfocia però in ostentata raffinatezza: il colore verde delle sedie è di fatto il motivo principale che ha attirato i gamberotti verso il ristorante, decisamente affollato vista la concomitanza della festa della Mercè.
Per questo motivo ci viene proposto un tavolo defilato in fondo alla sala interna, arredata con un  gusto che mette d'accordo modernità e tradizione.

Il menu propone una selezione di originali piatti apparentemente frutto della commistione tra le diverse anime dei giovani chef del locale. Chef che possiamo dire di aver visto in faccia uno per uno, in quanto una delle peculiarità del locale è che per entrare in bagno è necessario percorrere un lungo tratto dell'oblunga cucina.

Ordiniamo tutti due portate:
la crema di zucca con baccalà pomodoro secco e olio d'oliva è stata molto apprezzata dall'Intrepida,

mentre appaiono meno interessanti benché impeccabili gli altri due entrantes: dei gamberi e verdure con pangrattato che ricordano un po' la tempura giapponese,
e gli involtini di tonno con aroma di sesamo.

I secondi piatti di pesce sono ancora più interessanti e particolari. Il tataki (una specie di tagliata) di tonno con pomodori speziati e chips di basilico è davvero ben presentata e gustosa, il tonno è di buona qualità e cotto al punto giusto.

I calamaretti alla piastra con purè di spinaci sono invece freschi e teneri ma nel complesso quello che resta dopo averlo mangiato è una sensazione di pesantezza e di mancanza di sapore.
Il baccalà con patate e bacon è invece saporito ma un po' troppo pesante per via di una quantità di olio di condimento forse eccessiva.
Se ci fossimo fermati qua probabilmente i voti sarebbero stati decisamente più alti, ma purtroppo i gamberotti, un po' per gola, un po' per dovere istituzionale, hanno deciso di ordinare il dolce. Prima nota dolente, durante la serata era finita la crema catalana, che ci aspettavamo essere la specialità del locale visto il nome evocativo.

Ma la vera scivolata è la torta di toffee e mandorle in crema di caffè. A questo nome apparentemente evocativo di dolci mai assaporati corrisponde una torta inzuppata nel caffellatte e spolverata di mandorle a mo di parmigiano sulla pasta. A detta dell'intrepida uno dei peggiori dolci mai gustati. Sarà riuscita a finirlo?

Più decente la cheesecake, ma benché il verde del kiwi si intoni perfettamente col rosso dei frutti di bosco, il suo persistente retrogusto acidulo non si può dire che completi il gusto della specie di panna cotta insapore usata al posto dei classici ingredienti del dolce al formaggio.
Il dolce migliore sarebbe stato la torta di cioccolato, che si può vantare per quantità e consistenza ma si rivela a lungo andare troppo dolce e pesante per un fine pasto che preveda di alzarsi dal tavolo sulle proprie gambe.





Tabella di Valutazione


Gusto Prezzo Ambiente Cortesia
L'Intrepida Aiuolik 3.25   3.5 
L'Intenditore Mascarato   3.5   3.5  4 4
Wonder Egua dai mille colori 3.33  3.7   4.15   3.5
Media Totale  3.28   3.4   3.8   3.67 
Voti dunque nella media, per un locale che forse si meriterebbe un po' di più ma non è nelle solite corde dei gamberotti: una cucina ardita e talvolta raffinata forse mal si adatta a un pasto onesto e battagliero di una pausa pranzo o di una cena per tutte le tasche e stomaci. I prezzi sono proporzionati ma un po' alti per la Spagna e le umili tasche da gamberotto (70 euro il conto totale), anche se appare una interessante tendenza a usare le cifre decimali nei prezzi delle pietanze che un po' ce li rende più simpatici (vedi sotto).


Menu dei dolci
Per quanto riguarda la cortesia, il personale è risultato abbastanza rapido e solerte anche se un po' rozzo nel servizio. Infine ecco la risposta per chi si chiedeva se l'intrepida sarebbe riuscita a finire il dolce peggiore della sua vita:

(la risposta era scontata, non sarebbe stata altrimenti Intrepida, no?).